20051026

NIENTE DA NASCONDERE

Il film di Haneke è quanto di più morale sia mai stato realizzato riguardo il tema dello sfruttamento dell'occidente nei confronti del resto del mondo.
Causa la mia faccia da critico, all'uscita dei giovani mi hanno chiesto di spiegare il film. (sto iniziando seriamente a preoccuparmi. devo avere proprio un aspetto inquietante! aiutatemi!)
il breve dialogo che c'è stato ha portato uno dei due a dire "sì, ma perché lui doveva sentirsi in colpa?" quando vedrete il film vi renderete conto che la risposta a questa domanda è la chiave di lettura di un film che scava dentro la mentalità occidentale.
Il benessere, in questa nuova chiave di lettura, diviene un vero e proprio peccato originale che ossissionerà il protagonista per il resto della sua vita.
Dal punto di vista della sceneggiatura, non è la sua migliore, ma i contenuti arrivano ad una raffinatezza che nessuno aveva mai raggiuto in questo contesto narrativo. la regia è di una freddezza e di una pulizia che ricorda il migliore Chabrol, superandolo in spietatezza.
per la seconda volta, lascia uno spiraglio di speranza, legato alle nuove generazioni.
Ho comunque preferito il tempo dei lupi.

20051023

LA NAVE FANSTASMA - IL TEATRO FATTO COI CADAVERI

Venerdì sera sono stato al Piccolo Eliseo a vedere ed ascoltare "La nave fantasma" da un' inchiesta del giornalista di Repubblica Giovanni Maria Bellu al quale si sono aggiunti in un successivo momento, vale a dire quando lo hanno fatto divenire uno spettacolo, Renato Sarti e Bebo Storti.

La storia è quella di tante persone che sono morte annegate, cercando di arrivare nel nostro paese.

Punto primo, finché una storia del genere è frutto del lavoro di un collega serio e coraggioso, che si fa in quattro per raccogliere testimonianze e seguire un caso che tutti vorrebbero dimenticare, la cosa ha un senso, ma poi arriva il punto secondo.

Quando degli attori, scelgono una tematica del genere per fare spettacolo, inizio a pensare che il buon gusto non sia più di questo mondo. La cosa atroce, è che prima di fare questo spettacolo, i signori in questione hanno fatto le seguenti cose.
1) hanno razziato il lavoro di un giornalista, promettendogli, come poi è stato, un posto da coautore
2) hanno lanciato una sottoscrizione della quale nessuno conosce gli esiti a livello economico.
3) hanno realizzato il tutto facendo pagare biglietti di costo normale in tutta Italia e lo spettacolo è realizzato in buona parte con l'ausilio del pubblico, utilizzato al posto della normale manovalanza teatrale, contravvenendo alle più semplici regole contrattuali del settore.
4) lo spettacolo contiene delle caricature, peraltro alcune delle quali molto ben riuscite, di una comicità sguaiata e grossolana che poco si addicono al tema centrale.

in breve, i signori in questione non mi hanno convinto moltissimo. Sono un fan di Bebo Storti e mi piace tantissimo come imita Borghezio e Prodi, come fa il prete ed in genere come pone le battute. Questa operazione, però, sembra più il frutto di marketing teatrale strategico che di una genuina ispirazione e la forte superficialità, riscontrata in alcuni punti dello spettacolo ne è la conferma.

Buono il proposito. Pessima la riuscita. Uno spettacolo di sfruttamento dei più deboli. L'occidente svela se stesso all'ennesima potenza, quando riesce non solo ad uccidere uomini che speravano in una vita migliore, ma riesce poi a trovare motivo di speculazione su queste morti assurde.

in questi casi è d'obbligo dire, "almeno fateli riposare in pace"

20051020

THRANGH

ricominciando il fresco, ci si dedica maggiormente ai luoghi chiusi.

l'altra sera concerto dei Thrangh.

Veramente niente male questi ragazzi

basso
batteria
chitarra
sax

se apprezzate gli Zu, questi non vi dispiaceranno affatto.

spaziano tra i generi con estrema elasticità ed hanno un sound molto molto particolare.