20060620

Anche libero va bene

Anche se la rece del buon Selleri, di sopra riportata, non lascia scampo all'esordiente regista Stuart, mi sento di dire che nonostante vi sia del vero in quelle parole (mi riferisco soprattutto a battute troppo calcate ed ostentate quali "cagna in calore" - ma quanta verita! in quelle parole), il film non è un totale fallimento.
Vi si ravvisa soprattutto, la capacità del nostro neoautore, di cogliere sentimenti, atmosfere e silenzi molto eloquenti. La soggettiva del bambino durante la gara è di notevole inventiva, così come alcuni momenti di solitudine del nostro protagonista.
Daccordo sui troppi dialoghi in un film con questa tematica e tendente ad un'autorialità che si sfascia proprio a causa loro. La Bobulova mette in scena il peggio della femminilità, vale a dire quell'isteria uterina che ci lascia sempre senza parole e lo fa forse con troppo trasporto, tanto da rasentare la parodia.
Bravi i due attor giovanissimi, che riescono a mettere in scena i bisticci familiari tra fratello e sorella in maniera tanto verosimile.
La sceneggiatura, ma soprattutto i dialoghi, potevano essere rivisti.
L'uscita del padre riguardo il cammello sul set è di un pretestuoso (telefonatissima) da far rabbrividire.
Rimane comunque la capacità di affrontare con coraggio temi delicati, quotidiani e di non facile comunicazione, soprattutto con l'utilizzo del dialetto romano e della bestemmia.
Kim Rossi Stuart esordisce con un film non perfetto, anzi pieno di difetti, ma foriero di spunti per poter dire che la sensibilità c'è, l'occhio del regista in alcuni momenti è più che attento e l'umanità, anche se non sempre verosimile, viene fuori e come.
Chissà che il nostro ragazzo dal Kimono d'oro, non ci sconvolga in futuro come fece un'attore d'oltre oceano che dai film western, è passato agli Oscar, chissà che non si tratti del Clint Eastwood de noantri!


f

20060606

le particelle elementari

il film pur non rendendo giustizia ad un ritratto straziante di questa umanità occidentale in piena decadenza, ha il pregio di riuscire a mettere in luce molti dei momenti delicati del romanzo.
nonostante vi siano molti riferimenti razzisti, se lo si legge, si comprende quanto l'autore sia semplicemente in grado di narrare tutti gli aspetti della società contemporanea, senza autocensurarsi, come la maggior parte dei narratori tendono a fare.

l'ultimo romanzo dell'autore non è secondo me all'altezza dei precedenti ed inizia a ripetersi un tantino.
li consiglio entrambi (film e libro) ricordando che son per stomaci forti.

f