20070220

Hannibal Lecter è un buono

Ciao a tutti,

ogni tanto ricordo del blog.

Meraviglioso prequel della vita di Hannibal Lecter.
Alla fine il mostro, viene fuori come un poverino che ha sofferto tanto e quindi si
mangia le persone per fare giustizia.
La sceneggiatura non è affatto male, a parte forse questa zia giapponese con l'armatura
samurai in casa con tanto di katana (d'altra parte una volta che hai assunto a contratto il maestro d'armi cinese, tu multinazionale del cinema, in qualche modo lo devi pur sfruttare).

La seconda guerra mondiale sul confine russo.
i Comunisti mangiavano i bambini veramente, quando avevano fame!
Quindi se esistonoi i serial killer, è colpa dei comunisti! Meraviglioso!

scene parecchio truculente, anche se la regia è stata capace di rimanere fuori campo
nei momenti giusti.

Hannibal è uno di noi. Un Batman in verione pulp.



Subito dopo il film, a cena con un amico... una bella bistecca di angus argentino con contorno di funghi porcini e patate arrosto
Tanto per rimanere in tema.

LA BISTECCA ERA MEGLIO DEL FILM, PERO'.

le critiche più spietate di seguito

http://www.spietati.it/archivio/recensioni/rece-2006-2007/h/hannibal_lecter.htm

ps volete leggere il breve resoconto del mio viaggio in Romania, sull'ultimo numero di
TAXIDRIVERS
http://taxidriversmagazine.blogspot.com/
nel prossimo intervista in anteprima ad una bravissima attrice di origine rumena che vi lascerà senza parole.

bye

20061123

LODZ KALISKA a Roma for the first time: TO SEE!!

Durante un breve ma intenso viaggio che ho fatto,
anche grazie alla curatrice della mostra (che c'ha prestato casa!),
ho scoperto questi artisti di notevole talento.
Date un'occhiata alla mostra e se avete tempo andateci.
vale la pena. I loro video sono tra i più surreali e grotteschi che
abbia mai visto.

Mitici!!

adesso sto partendo ma quando torno.....

20061112

FREE PRESS!!!!

Ciao Every corpo,

è in rete il blog della nuova rivista di cinema con la quale collaboro.
Mi piace molto il fatto che sia gratuita a differenza di altre che però
sono delle riviste che hanno una storia ed un agenda ben precisa.
Sul prossimo numero un mio breve ricordo di Pontecorvo ed un
altrettanto breve ricordo di Mastroianni con filmografia consigliata

i miei consigli ai giovani sceneggiatori.

Se sarete fortunati, a breve dovrebbe essere on-line
anche l'intervista ad Enrico Ghezzi, il quale
ha detto come suo uso "grosse verità" sulla
festa del cinema di Roma.


seeya

20061110

ERA QUI LA FESTA?

Ciao everybody,


veduti alcuni film del festival posso dire che non era un granché a livello qualitativo.
Miglior film visto Ping Pong di un tedesco (per altro già selezionato da Cannes, visto a Roma in "Cannes a Roma" e presentato giustamente nella sezione extra)

Il filmone con la Kidman è piuttosto interessante anche se parecchio fantasioso.
A me è piaciuto: si tratta di un'interpretazione interessante della vita della fotografa.

Voyage en Armenie molto toccante ed a tratti parecchio divertente.
La figlia che cerca di seguire il padre che ritorna nella sua terra natale è un pretesto che regge
anche se un po' rabberciato.

anche Namesake di Mira Nair non è stato malissimo
la nostra responsabile marketing seduta accanto a me, ha pianto durante la scena più drammatica. E per far piangere una responsabile marketing ce ne vuole!
http://www.romacinemafest.org/catalogo.asp?ID_WEB_FILM=142&where=16.10.2006&giorno=LUNEDÌ%2016


jardins en automne di Otar Iosseliani
buono come sempre


La cosa che mi è piaciuta di più comunque era il motoscafo "popolare" al centro della
piazza dell'Auditorium. Sarei stato ore a guardarlo!


time finished
to be continued...

aribye

Bucaresti wants you!!

Hi, everybody.

mi scuso per la lunga assenza dovuta a many things to do.
l'ultima mia opera è stata selezionata da un festival alla sua sedicesima edizione.
Il Dakino di Bucarest.
Per cui l'assenza si prolungherà ancora per un po'.
Già vedo i frequentator del web disperarsi per questo.

bye

20060713

la parola fine sul codice

il Palomba ha giustamente colpito il codice

per chi volesse leggere la recinzione, il link è sotto il titolo.

amen

20060620

Anche libero va bene

Anche se la rece del buon Selleri, di sopra riportata, non lascia scampo all'esordiente regista Stuart, mi sento di dire che nonostante vi sia del vero in quelle parole (mi riferisco soprattutto a battute troppo calcate ed ostentate quali "cagna in calore" - ma quanta verita! in quelle parole), il film non è un totale fallimento.
Vi si ravvisa soprattutto, la capacità del nostro neoautore, di cogliere sentimenti, atmosfere e silenzi molto eloquenti. La soggettiva del bambino durante la gara è di notevole inventiva, così come alcuni momenti di solitudine del nostro protagonista.
Daccordo sui troppi dialoghi in un film con questa tematica e tendente ad un'autorialità che si sfascia proprio a causa loro. La Bobulova mette in scena il peggio della femminilità, vale a dire quell'isteria uterina che ci lascia sempre senza parole e lo fa forse con troppo trasporto, tanto da rasentare la parodia.
Bravi i due attor giovanissimi, che riescono a mettere in scena i bisticci familiari tra fratello e sorella in maniera tanto verosimile.
La sceneggiatura, ma soprattutto i dialoghi, potevano essere rivisti.
L'uscita del padre riguardo il cammello sul set è di un pretestuoso (telefonatissima) da far rabbrividire.
Rimane comunque la capacità di affrontare con coraggio temi delicati, quotidiani e di non facile comunicazione, soprattutto con l'utilizzo del dialetto romano e della bestemmia.
Kim Rossi Stuart esordisce con un film non perfetto, anzi pieno di difetti, ma foriero di spunti per poter dire che la sensibilità c'è, l'occhio del regista in alcuni momenti è più che attento e l'umanità, anche se non sempre verosimile, viene fuori e come.
Chissà che il nostro ragazzo dal Kimono d'oro, non ci sconvolga in futuro come fece un'attore d'oltre oceano che dai film western, è passato agli Oscar, chissà che non si tratti del Clint Eastwood de noantri!


f

20060606

le particelle elementari

il film pur non rendendo giustizia ad un ritratto straziante di questa umanità occidentale in piena decadenza, ha il pregio di riuscire a mettere in luce molti dei momenti delicati del romanzo.
nonostante vi siano molti riferimenti razzisti, se lo si legge, si comprende quanto l'autore sia semplicemente in grado di narrare tutti gli aspetti della società contemporanea, senza autocensurarsi, come la maggior parte dei narratori tendono a fare.

l'ultimo romanzo dell'autore non è secondo me all'altezza dei precedenti ed inizia a ripetersi un tantino.
li consiglio entrambi (film e libro) ricordando che son per stomaci forti.

f